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L'approdo - Shaun Tan

by - 17:45





Siamo la società delle immagini, questo è assodato. La sovraesposizione di immagini a cui siamo sottoposti è tanto ampia quanto fugace: esse si limitano ai pochi secondi di un "like" su Facebook o su Instagram, di una fotografia su un giornale, di un video alla televisione. Quelle immagini sono lì per catturare la nostra attenzione, ma il giorno dopo saranno già dimenticate. Probabilmente per questa ragione non deve stupire il fatto che un mondo come quello dei fumetti o delle graphic novel, che di immagini vive, abbia stentato tanto ad affermarsi nell' estetica "di valore" collettiva, soprattutto in Italia. 
Eppure se volessimo una dimostrazione del fatto che un'immagine, da sola, può comunicare tanto e meglio delle parole che affastellano i nostri libri, può permanere nella nostra mente con un potere immaginifico stabile e permanente, basterebbe superare un attimo i propri pregiudizi, e recarsi in libreria o in fumetteria. Gli esempi sarebbero tanti e di profondissima qualità. Uno di questi è proprio il libro di cui voglio parlarvi oggi: L'approdo di Shaun Tan.


L'approdo
di Shaun Tan
Tunué

Collana: Mirari
Prezzo: 24,90€
Data di pubblicazione: ottobre 2016

L'autore, Shaun Tan, è un famosissimo illustratore australiano di origine malese, che nel 2011 ha anche vinto il Premio Oscar per il migliore corto animato con la sua opera The Lost Thing. Eppure questi nomi potrebbero non dirvi niente, il che è un vero peccato. L'approdo uscì per la prima volta nel 2008, attirando fortemente l'attenzione della critica internazionale e vincendo il premio del festival d'Angoulême come miglior libro. E anche questo potrebbe non dirvi niente. Ma per fortuna un modo per rimediare c'è, e l'ha offerto la casa editrice Tunué portando in Italia il suo capolavoro.

Più che una graphic novel, forse sarebbe corretto definire L'approdo come un libro illustrato, perché immediatamente una caratteristica, non di poco conto, lo pervade: l'assenza di parole. Sì, l'intera narrazione è condotta esclusivamente attraverso il ricorso alle immagini. Immagini così forti da travalicare la necessità stessa delle parole.
Al centro della storia troviamo una tematica tanto antica, quanto eterna ed attuale: quella della migrazione. Un uomo è costretto ad abbandonare moglie e figlia per partire alla volta di un paese lontano e sconosciuto, per costruire la base di una vita che si spera non troppo a lungo solitaria, e soprattutto un futuro degno.


Le immagini che ci accompagnano in questo viaggio, che fortunatamente, come già suggerisce il titolo, si trasformerà in un approdo, parola già di per sé gravida di speranza, sono di una malinconia senza pari. Tutta la narrazione è condotta attraverso il ricorso ai toni seppiati e del bianco e nero che rimandano ad una storia antica, già raccontata ma ancora tutta da indagare. Il tempo, ma soprattutto lo spazio del racconto, sfuggono alle nostre categorie, e l'esperienza umanissima della lontananza, dell'incertezza, della solitudine, della paura, si intreccia con suggestioni fantastiche e irreali, a tratti distopiche, che però non fanno che esaltare le motivazioni primarie: quanta differenza passa tra l'incomunicabilità dell'incomprensibile lingua, fatta di segni e geroglifici, immaginata da Shaun Tan e l'incomunicabilità che ogni migrante privo di mezzi si trova ad affrontare al proprio approdo?

E così il libro scorre, come un film muto le cui parole dobbiamo imparare a ricostruire, o come un album di vecchie fotografie che dobbiamo imparare a riconoscere, con la medesima lentezza e la medesima attenzione che le immagini ci impongono. Non è da poco l'apporto che il lettore deve dare alla narrazione, ma si tratta evidentemente di un'operazione voluta dall'autore, il cui studio e la cui cura traspaiono nettamente nelle Nota alla fine del testo: tra i motivi di ispirazione anche Ladri di biciclette di Vittorio De Sica, un film di 69 anni fa, che ha fatto il giro del mondo, per giungere nelle mani di un autore australiano e raccontarci la miseria di un'umanità che travalica lo spazio, il tempo e le dimensioni narrative. What else?
Se siete degli imperterriti testardi, non ancora del tutto convinti, qui trovate un'anteprima delle prime 10 tavole del libro.

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