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It looks like a book #1- I consigli di lettura del giovedì

by - 09:06

Perché essere solo un bibliofilo quando
puoi essere anche un sociopatico?
Potete acquistarla qui.
Eccoci qui, a inaugurare una nuova rubrica
Sì, perché mi sono resa conto che ogni giorno finiscono inevitabilmente per frullarmi per la testa e per comparirmi magicamente davanti agli occhi molti titoli interessanti che vorrei consigliare. Poi, vuoi per il tram tram quotidiano, vuoi perché i social network non sono mai stati i miei migliori amici, vuoi perché finisco per non appuntarli e quindi dimenticarli, passano in sordina. Il che è un vero peccato. Inoltre come molti avranno notato da un po' di tempo a questa parte le rubriche del blog iniziano a languire: purtroppo non riesco a dedicarmi ad esso con una progettualità più dedicata come lo scorso anno, per cui finisco per aggiornare davvero pochi contenitori di questo spazio.

It looks like a book, se Dio vuole, avrà dunque una cadenza settimanale: ogni giovedì scriverò qui per voi i consigli di lettura e le segnalazioni più disparate, che siano novità editoriali o meno. Perché il giovedì? Semplicemente perché il venerdì, porta strategica verso il weekend, è stato giustamente preso già da tutti. Come è sottile la mia strategia di blogging, eh?

Iniziamo. Questo giovedì il caso ha voluto che vi presentassi un magnifico quartetto tutto al femminile.



Quando amavamo Hemingway
Naomi Wood
BookMe 
256 p.
16,90€

Dietro ogni grande uomo c'è sempre una grande donna, dicono. E se una sola non bastasse? O meglio, dato che il mio femminismo ama sempre invertire le prospettive, se non bastasse l'uomo per tutte quelle donne?
Conosciamo tutti, anche solo in maniera indiretta, la genialità e la grandezza letteraria di Ernest Hemingway. Sulla grandezza umana forse ci sarebbe da fare qualche discorsetto in più. Uomo dalla vita turbolenta, sempre alla ricerca di nuovi stimoli e nuove emozioni, mai in pace con i propri pensieri e i propri sentimenti, dedito all'alcol, spesso afflitto da rabbia incontrollabile o forti depressioni, anche un pochino misogino. Non deve esser stato semplice accompagnare questa personalità nella vita. E ce lo dimostra questo romanzo, scritto da una giovane autrice inglese di appena ventisette anni, che ha deciso di raccontarci la storia da una prospettiva leggermente invertita: quella delle quattro mogli di Hemingway. 
Hadley, Fife, Martha e Mary: dai tempi di povertà e felicità a Parigi fino alla depressione degli ultimi anni e infine al suicidio. Questo libro non vuole essere soltanto un dietro le quinte, quanto piuttosto un disvelamento a tutto tondo di quanto sia difficile essere donne, essere uomini, e in definitiva esseri umani sempre perfettibili. Nonostante l'indiscussa grandezza.

La vegetariana
Han Kang
Adelphi
177 p.
18€

Vincitore del Man Booker International Prize 2016, La vegetariana, mi dispiace deludervi non è manuale per abbracciare questo stile di vita, ma la storia di una donna che rimette in gioco tutta se stessaYeong-hye, moglie e figlia ubbidiente, difatti da un giorno all'altro a causa di un sogno decide di smettere radicalmente di mangiare, cucinare e servire carne. Una scelta non facile in una società come quella coreana, votata all'obbedienza e al conformismo, in cui l'essere vegetariani non è visto affatto di buon occhio. E la decisione di Yeong-hye più incontrerà ostacoli attorno a sé più diventerà radicale, fino quasi a trasformarsi essa stessa in un vegetale che non introduce nel proprio corpo nient'altro che luce e acqua. Un breve romanzo in tre atti, che produce attorno a sé mistero per questa scelta dettata da una motivazione mai realmente chiarita e tutta da indagare da parte del lettore, che si districa tra i meandri del passato della protagonista e quelli del presente che la circonda. Vi avverto, non sarà una lettura né facile né leggera.



La storia delle mie tette 
Jennifer Hayden
Edizioni BD
356 p.
20€

Dopo tanto tempo che non ne consigliavo e non ne adocchiavo una, ecco finalmente una graphic novel. Jennifer Hayden ci racconta una storia poetica e struggente, nella quale ogni donna può rispecchiarsi: la storia delle sue tette. Dal momento tanto agognato in cui finalmente vede spuntarle, passando per i momenti in cui le ha portate in giro il mondo, sperimentandolo insieme, fino al terribile momento in cui ha dovuto dire loro addio. Perché il nostro corpo non è soltanto carne, ma è parte più intima della nostra storia e soprattutto della nostra identità. Una graphic novel che ha impiegato alla sua autrice quasi dieci anni di lavoro, e che contiene al suo interno una vera e propria parabola sulla vita e sulla morte, sulle emozioni e sui cambiamenti, con un affetto profondissimo verso quella parte di sé che ogni ragazza e ogni donna vede spesso come il proprio maggiore cruccio: troppo piccole? Troppo grandi? Troppo ingombranti? Troppo asimmetriche? Troppo vistose? Che farne? Nasconderle? Mostrarle? Accettarle? E come dire loro addio?

Tutto il nostro sangue
Sara Taylor
minimum fax
300 p.
18€

Ultimo consiglio di oggi, ma non per questo meno prezioso, una storia che pur nelle sue 300 pagine promette di essere monumentale. Parliamo di una saga familiare, o meglio della saga di due famiglie, le cui vicende si intrecciano in un vastissimo e interessantissimo arco temporale: dal 1855 ad un profondamente distopico 2143. E se già questo da solo non bastasse ad arricchire la narrazione di un sub genere letterario, che spesso è stato accusato di riprodurre stancamente se stesso, Sara Taylor ci offre qualcosa di più: ripercorre e forse preannuncia la Storia affidandosi soprattutto ad una genealogia al femminile, purtroppo spesso subissata e mortificata dal suo contraltare maschile. Il tutto poi non procede in ordine cronologico, ma attraverso un sapiente gioco di intrecci e di rimandi legati da quel sottile filo rosso del sangue inteso come appartenenza, legame inestricabile, e anche condanna
Una narrazione abbastanza cupa certamente, ma ricchissima e promettente. E anche qui, colma di speranza l'idea che l'autrice abbia appena ventotto anni.

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11 commenti

  1. Quando amavamo Hemingway mi ispira tantissimo *-*
    PS: sono una nuova iscritta !Complimenti per il blog ♡

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    1. Ciao Sara, bentrovata e grazie mille :) Anche a me ispira tantissimo! Amo davvero molto la scrittura di Hemingway (in particolare i 49 racconti, che meraviglia sono?), e sono sempre stata affascinata dalla sua figura. Questo rovesciamento della medaglia della sua identità non potrà che essere appassionante!

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  2. Ciao! Complimenti per la scelta dei romanzi, sembrano tutte letture "impegnate" ed interessanti.
    Quelli che mi ispirano di più sono La vegetariana e Tutto il nostro sangue :-)

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    1. Sì, è vero, difficilmente mi capita di scegliere qualcosa di leggero, vuoi come tematiche vuoi come stile. Vedo che tu hai scelto i più cupi poi! ^^ Se li leggerai fammi sapere cosa ne pensi!

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  3. Quando amavamo Hemingway mi ispira tantissimo *-*
    PS: sono una nuova iscritta !Complimenti per il blog ♡

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  4. La vegetariana mi ispira moltissimo*-* Solo che gli Adelphi costano un tantinoxD

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    1. Devo ammettere che effettivamente per meno di 200 pagine, 18 euro sono un tantino... Sicuramente dipende dal prestigio del libro. Se provi comunque ad acquistare su ibs dovresti trovare sempre il 15%, che almeno è qualcosina :)

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  5. Non sapevo che esistesse un libro sulle mogli di Hemingway...Grazie mille! Bella rubrica!

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    1. È uscito da pochissimo in libreria, immaginavo che potesse interessarti! Di sicuro sarà una delle mie prossime letture :)

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  6. La vegetariana lo prendo sempre in mano quando vado in libreria, lo osservo, mi attrae per la sua attuale notorietà e per il suo essere Adelphi, ma temo possa essere, a dispetto del titolo, un po' indigesto e pesante per il mio stomaco emotivamente sensibile.
    Idem quello della Taylor, tanto celebrato al momento sui blog, che deve essere davvero bello e davvero cupo. Probabilmente più in là li prenderò entrambi (insieme a Io non mi chiamo Miriam che al momento è in cima alla mia montagna di curiosità letteraria).

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    1. Quello della Taylor l'ho acquistato in ebook in occasione di una promozione, ma non è proprio libro da leggere in questo formato. Con l'enorme albero genealogico all'inizio e i continui scarti tra una dimensione di tempo e l'altra di ogni capitolo... Ricorrerò anche io al cartaceo presto o tardi!

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